Le Festività e le Tradizioni

Festa della Madonna di Gibilmanna

Lunghe e minuziose ricerche storiche sarebbero necessarie per stabilire con esattezza l’origine e l’evoluzione della festa di Gibilmanna. Le prime notizie, a nostra disposizione, risalgono al Padre Gesualdo da Bronte che testimonia il passaggio della festività dal 15 agosto all’8 di settembre. Egli tuttavia non parla della festività liturgica, ma fa principalmente riferimento all’afflusso di fedeli che lentamente nel secolo XIX si fa più rilevante alla fine dell’estate anziché a metà di essa.

Un motivo di tale spostamento fa riferimento alle condizioni socio-economiche del tempo: i nostri contadini erano certamente più liberi ai primi di settembre che non nel bel mezzo dell’estate.

Il successo in occasione dei Festeggiamenti a Maria SS. di Gibilmanna non è mancato. Tuttavia ci sono alcuni che, pur esprimendo compiacimento per la organizzazione e lo stupore per l’afflusso dei devoti, hanno voluto rifarsi con molta nostalgia, ai tempi trascorsi, allor quanto la festa cadeva l’otto Settembre.

La processione della Madonna di Gibilmanna in una foto degli anni '70

Abbiamo cercato di scoprire in quale particolare aspetto, la Festa degli anni passati, fosse diversa da quella dei giorni nostri e, alla fine, ci si accorge che nel giudizio dei più anziani, emerge una grande nostalgia per quel “fervore” che accompagnava i fedeli che si recavano al Santuario.

Ci si rifà con la mente ed il cuore ai faticosi pellegrinaggi, alle lunghe carovane di muli snodantisi lungo gli impervi sentieri delle nostre Madonie, ai bivacchi suggestivi di canti e di preghiere, della notte precedente l’otto di Settembre.

Il trascorrere le lunghe e rigide notti a cerchio attorno al fuoco ai piedi del Santuario, mentre cantilene, nenie e litanie sgorgavano con moto spontaneo e sincero del cuore, tutto ciò doveva essere estremamente suggestivo.

La sentitissima devozione alla Madonna di Gibilmanna indusse il vescovo di Cefalù Don Gioacchino Castelli  a incoronare solennemente  la Vergine e il Bambino Gesù con le corone pervenute dal Vaticano il 15 agosto 1760.

La partecipazione del popolo alla celebrazione fu grande e si narra che un muto e un cieco riacquistarono rispettivamente la parola e la vista.

Durante l’anno mariano 1954 la Vergine SS. di Gibilmanna fu portata in tutte le parrocchie della Diocesi.

La dimostrazione di devozione da parte del popolo verso la Vergine SS. fu tale sa suscitare il desiderio che Maria di Gibilmanna fosse proclamata Patrona principale della Diocesi di Cefalù; con decreto del 3 dicembre del 1954 Maria di Gibilmanna venne eletta e dichiarata Celeste Patrona presso Dio di tutta la Diocesi di Cefalù, e principale Protettrice della città di Cefalù.

Primo piano della Vergine del Gagini - foto dal libro Gibilmanna Monte della Fede di Domenico Portera

Nel 1970 veniva stabilita che la prima domenica di Settembre, venisse celebrata una giornata per onorare la Madonna del “Monte della Fede” (Gibel el Iman, secondo la voce araba).

I festeggiamenti si svolgono presso il bellissimo Santuario di Gibilmanna, atttraendo devoti e pellegrini da ogni parte della sicilia, che vi si recano anche a piedi per onorare la Madonna.

All’interno del Santuario è custodita la bellissima statua della Vergine, opera di Antonello Gagini sotto la quale arde incessantemente una lampada alimentata ad olio; ogni anno, l’olio che alimenta la lampada, viene offerto da uno dei vari comuni della Diocesi di Cefalù.

Durante i giorni di festa frotte di pellegrini si recano a piedi del Santuario per onorare la Madre di Dio, dolcemente raffigurata nell’immagine che tutti conosciamo come “Madonna di Gibilmanna”.

Il corteo per la Processione con il simulacro della Madonna è composto dalle confraternite, dal clero, dalle Autorità civili e militari, dalla banda e dai numerosi fedeli giunti dai vari paesi della diocesi.

le offerte dei doni della terra durante la Festa della Vergine SS di Gibilmanna

Dopo la processione, nel grande piazzale antistante al Santuario, si svolge la Solenne Celebrazione Eucaristica, con l’offerta dei doni e dell’Olio, al termine della funzione la Lampada viene posta sull’altare e accesa; quindi viene portata in processione all’interno del Santuario e posta ai piedi dell’immagine della Madonna.

Zaiaredda con immagine della Vergine e preghiera

I bambini vestiti a festa e con i capelli tagliati e accuratamente pettinati con la scrima, scarpe nuove o risuolate ma ben lucidate a nero e con lacci nuovi, pantaloni corti di fustagno stirati ad arte con cintura e fibbia fiammante e con bretelle, alla mano di orgogliosi genitori costretti, volenti o nolenti, a comprargli un giocattolino o “zaiarieddi” multicolori con la medaglietta della Madonna poi legate a fiocco in un bastoncino improvvisato e mostrate in segno di festa e con orgoglio agli altri bambini.

Era questa una delle poche concessioni da cui ogni genitore, vuoi per buonismo o per la santità del luogo, non poteva o non osava sottrarsi, eccezionalmente veniva concesso anche un piccolo cono di carta colmo di calia e semenza da mangiare, però, tutti insieme e a patto di essere sempre buoni e ubbidienti con tutti.

Foto Storiche Cefalù

Fonti:
Gibilmanna Monte della Fede – di Domenico Portera
Cefalù al di la della storia – di Domenico Portera
L’alveare di Gibilmanna Ricordi di un’epoca –  di Filippo Culotta
Festa della Madonna di Gibilmanna a Cefalù – https://www.siciliainfesta.com

 

VIDEO BOX

You cannot copy content of this page