PORTA PESCARA
Dell’antica cinta muraria di Cefalù, Porta Pescara è la sola che ci sia pervenuta quasi completa nelle strutture. Questa porta, chiamata in passato anche “porta della Marina” o “porta della Piscaria”, è un’importante testimonianza storica che risale al XII secolo. È citata, infatti, come “Porta Maris” in una pergamena della Cattedrale di Cefalù, datata 1184.
La sua posizione strategica era di fondamentale rilevanza, visto che si trovava di fronte al primitivo ingresso della chiesa di S. Maria di Portosalvo. Fino alla metà del XVII secolo, Porta Pescara era unita alla chiesa tramite un portico che ne amplificava l’importanza religiosa e sociale.
La sua dislocazione, vicino alla Chiesa di S. Giorgio, rendeva Porta Pescara un punto nevralgico per i flussi commerciali e religiosi della città. Tuttavia, quando fu aperta la Porta Nuova sulla porzione di mura del Piano della Marina, durante il regno di Filippo IV (1621-1665), Porta Pescara cominciò a perdere la sua importanza.
Questo cambiamento, documentato da storici come Bianca nel 1798, segnò l’inizio di una nuova era per la città. Intorno al 1840, la porta fu chiusa definitivamente, trasformandosi in una casa di civile abitazione e segnando così un lento ma inesorabile declino della sua funzione difensiva e simbolica.
Nonostante la sua perdita di rilevanza, diversi elementi storici rimangono ancora testimoni di un passato glorioso. Sulla sommità di Porta Pescara, come attestato da Bianca nel 1798, vi era un fortino, un segno della necessità di difesa della città a quell’epoca.
Inoltre, fino alla fine del XIX secolo, era presente una “gittalora”, un antico strumento utilizzato per il lancio di proiettili, a testimonianza della sua funzione bellica. La facciata a mare di Porta Pescara è decorata con le armi reali di Filippo II, sotto il cui regno (1556-1568) fu ristrutturata e ampliata nel 1570 dal Viceré di Sicilia, Don Francesco Ferdinando de Avolos e Aquino, Marchese di Pescara, dopo il quale prese il nome.
La facciata a mare di Porta Pescara è decorata con le armi reali di Filippo II, sotto il cui regno (1556-1568) fu ristrutturata e ampliata nel 1570 dal Viceré di Sicilia, Don Francesco Ferdinando de Avolos e Aquino, Marchese di Pescara, dopo il quale prese il nome.
La lapide commemorativa che celebrava questo importante evento è stata oggetto di una lunga e complicata storia; dispersa nel corso del tempo, fu rinvenuta nel 1912 all’interno dell’altare della Chiesetta del SS.mo Salvatore alla Torre. Inizialmente creduta pertinente alla Porta di Ossuna, fu murata all’esterno del muro occidentale del Teatro Comunale. Tuttavia, durante i lavori di restauro del teatro, la lapide è stata tolta e conservata, in attesa di una collocazione storicamente corretta.
Un’altra pietra significativa, anch’essa legata a Porta Pescara, fu rimossa e spostata nel passato, come attestato dall’Auria nel 1656. Successivamente, fu rinvenuta murata nella facciata dell’Oratorio del SS. Sacramento, dove ancora oggi brilla con la sua iscrizione greca, testimonianza di un legame profondo tra la città e le sue radici storiche.
All’interno dell’andito di Porta Pescara è ancora possibile ammirare l’arco a sesto acuto dell’antica porta, risalente a un periodo precedente all’ampliamento del 1570. Questo arco è fiancheggiato dal blasone della famiglia Ventimiglia, un altro richiamo al passato nobile e prospero della città. La struttura di Porta Pescara confina a nord con un magazzino, una sua antica pertinenza commerciali, e a sud con la “scala pusata,” un nome che trae origine dal fatto che un tempo dava accesso a una “posada”, ovvero una locanda per i viaggiatori.
Nel corso dei secoli, Porta Pescara ha rappresentato molto più di un semplice accesso alla città: è stata testimone di eventi storici, ospitando mercanti, pellegrini e nobili provenienti da lontano. Oggi, il suo complesso architettonico non è solo un richiamo per studiosi e storici locali, ma anche un luogo di attrazione turistica, in cui le persone possono immergersi nella storia e nell’atmosfera medievale di Cefalù. La sua preservazione e il suo restauro hanno un significato profondo per la comunità, non solo come simbolo del passato, ma anche come ponte verso il futuro, un invito a ricordare e a valorizzare le proprie radici storiche.
Foto Storiche Cefalù
Fonte: Tratto e riscritto da “Porta Pescara e la sua storia”, di Nico Marino – Cefalù Informa n. 3 – 2001
Tutte le fotografie sono tratte dal gruppo Facebook “Foto Storiche Cefalù“