Film girati a Cefalù

ONDATA DI PIACERE 1975

Di Ruggero Deodato

Quasi interamente girato al largo del mare di Cefalù, con alcune scene, alla Calura con veduta della scogliera e del faro, al lavatoio mediavale con esposizione di quadri, una comparsa intenta a pulire dei pesci, altre che lavano i panni. Altri set presso l’hotel Baia del Capitano, alla spiaggia di Cefalù con tanto di cadavere e polizia, come potete vedere dalla sequenza video pubblicato in basso alla pagina. Il film è vietato ai minori di anni 18, quindi per ovvi motivi non pubblicheremo in questa pagina il film intero, che è presente nei nostri archivi.

Cefalù, la spiaggetta della Calura, una delle prime scene del film, in alto a destra il faro.
Silvia Dionisio e Al Cliver durante una scena alla Calura
John Stainer, dalla foto sembrerebbe il ristornte Trappito a cefalù

Ondata di piacere è un film del 1975, diretto da Ruggero Deodato

Giorgio (John Steiner) è un cinico e manesco industriale a cui non piace essere contraddetto, soprattutto dalle sue donne che considera poco più che giocattoli da usare e possedere in attesa di avere qualcosa di meglio.

Silvia (Elizabeth Turner), la sua compagna ufficiale, conosce bene le sue tendenze sadiche, ma è una ragazza troppo fragile per ribellarsi alle umiliazioni che l’uomo le infligge sia in pubblico che in privato.

L’incontro causale con Barbara (Silvia Dionisio) e Irem (Al Cliver), una giovane coppia dalla sensualità solare che Giorgio ha deciso di invitare sul suo yacht, sfocerà in un prevedibile scambio di partner, ma i nuovi rapporti determineranno anche ribaltamenti di ruoli che l’industriale non sarà più in grado di gestire.

 

RECENSIONE
Il soggetto del film di Lamberto Bava e Gianlorenzo Battaglia strizza inevitabilmente l’occhio al cult di Polanski Il coltello nell’acqua, ma Deodato lo personalizza confezionando un thriller erotico di tutto rispetto, ambiguo e morboso quanto basta anche se la sceneggiatura di Bottari e Pittorru non riesce sempre a dare coerenza alle azioni dei personaggi ed è troppo ellittica nel condurre un gioco di seduzione che sicuramente avrebbe beneficiato di qualche passaggio narrativo in più, almeno nella parte centrale e nel finale troppo affrettato. Probabilmente può aver pesato l’esigenza di contenere i costi di produzione e le difficoltà di girare ogni giorno in mare aperto (a largo di Cefalù) ma i risultati raggiunti sono comunque da apprezzare.

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