Cefaludesi Illustri

Vincenzo Curreri (Cefalù 1914-1998 )

Vincenzo Curreri nasce a Cefalù il primo settembre 1914, ancora giovanissimo imparò a suonare la chitarra esibendosi, con i suoi amici musicisti più cari fra cui Giosuè Giordano La Lomia, suonando e cantando, dove capitava. Nello stesso tempo cresceva in lui la passione per il ciclismo. A sedici anni percorreva incontrastato le solitarie strade delle Madonie e nacquero, così, i suoi primi motivi musicali per Binda e Guerra.

A diciotto anni crea la sua prima canzone melodica, dedicata a sua madre, dal titolo: “II vero amore”. Durante il servizio militare, svolto a Reggio Emilia dove rimase poi per diversi anni, perfezionò la tecnica della chitarra alla scuola del concertista Eber Romani, ricavandone notevoli esperienze in quanto potè suonare con le orchestre più richieste nelle sale da ballo, dove cantava e suonava la batteria. Nella stessa città fece e superò gli esami per l’iscrizione alla S.I.A.E.
Durante le rappresentazioni dell’Opera Lirica “Manon Leuscat” cantata da Beniamino Gigli e Sara Scuderi, Curreri fu presentato ai due grandi artisti ai quali diede in visione alcune sue canzoni, fra le quali “II Vero Amore” ottenendo vivo compiacimento e la dedica: “Chi ha la mamma non tremi, XIX Beniamino Gigli” e “A Vincenzo Curreri compiacendomi delle sue belle liriche, Sara Scuderi” la quale, poi, dai microfoni di Radio Roma, trasmise “II Vero Amore” e “Napoli Bella” che fu pubblicata dall’Edizioni Musicali Millen, di Modena. Sempre a Reggio Emilia conobbe la donna che divenne sua moglie.

Foto pubblicata da Elisa Ilardo il 5 dicembre 2012
Pippo Baudo con il maestro Vincenzo Curreri e Saro Barranco, Hotel Santa Lucia, 29 giu. 1968. Foto G.Brunetti. pubblicata da Salvatore Varzi il 20 febbraio 2014

Nel 1950 la rassegna mensile di cultura: “Pensiero ed Arte” pubblicò un articolo su CURRERI VINCENZO e la sua fotografia intitolandolo: “Un Musicista Siciliano”. Ritornato a Cefalù cominciò a scrivere per la sua città diverse canzoni: “Cefalù mia”, “A cifalota”, “Serenata cefaludese”, “Benvenuti a Cefalù” “Li rosi du Villaggiu” che sono state incise da diversi gruppi Folk siciliani. Compose complessivamente un centinaio di canzoni di vario genere musicale, molto spontanee e sentite. Vincenzo Curreri partecipò con successo a diversi Festival e collaborò con altri autori, tra cui Vincenzo D’Acquisto autore dalla famosa canzone “L’Edera”.

Nel 1954 partecipò a Bagheria al festival della canzone siciliana con la canzone “Aspra mia”, incisa dalla Fonit. Nel mese di gennaio del 1956 l’Accademia Letterati ed Artisti di Roma organizzò un Festival della Canzone Italiana scegliendo una canzone di Curreri. Verso la fine dello stesso mese un giornale siciliano pubblicò un articolo sul Festival della Canzone Siciliana, svoltosi a Palermo, con le fotografie dei vincitori fra cui quella di Curreri che aveva vinto il terzo premio per la canzone in siciliano “Scecchi e mutura” e il secondo premio per quella in italiano “Un siciliano emigra” cantata da Carla Boni con l’Orchestra di Nello Segurini.

Il festival di Sanremo, presentato da Corrado, è stato trasmesso più volte dalla R.A.I. Nel mese di marzo del 1956 cominciò la trasmissione del Festival di Roma e la canzone di Vincenzo Curreri, “Autunno triste”, fu indicata come la migliore della serata.

Nel 1957 Curreri presentò la canzone “Una pastorella sogna”, cantata da Nilla Pizzi e fu un trionfo. La canzone fu incisa dalla stessa Pizzi per la R.C.A. italiana.
Seguirono diversi altri Festival ed altre canzoni come “Sei tu malinconia “, “La culla dei Sogni”, “Nostalgica età”, “Torna primavera”, si sono piazzate sempre ai primi posti.

La copertina del 45 giri Cefalù mia, cantata da Aurelio Fiero, che potete ascoltare in quiesta pagina.

La canzone “Partigiano” fu cantata e registrata dal Coro dell’A.N. P.I. di Reggio Emilia mentre la canzone “Cefalù mia” fu incisa da Aurelio Fierro per la Durium Edizioni Curci di Milano e pubblicata dalla rivista “Sorrisi e Canzoni”; “Amuri e Fantasia” e “Così non va” furono incise dalla Fonit-Cetra.
Nel 1964 l’orchestrina di Vincenzo Curreri, organizzata per l’occasione, si esibì più volte al Club Mediterranee insieme al figlio Totuccio che, ben istruito dal padre, suonava la fisarmonica. Vincenzo Curreri non smise mai di comporre canzoni, quasi sempre con parole sue: raramente usò parole di altri poeti. La sua “Sono piccola” vinse l’Edizione Teen-Ager, mentre una romanza, affidata al paroliere Giuseppe Di Francesca, dal titolo “Chi cerchi”, fu incisa da Melo Caruso. La commovente canzone “Grazie Papà” con il testo di Mario La Grua, fu presentata alla trasmissione “CANTAMARE”.

Alcune altre canzoni furono arrangiate dal figlio Totuccio diventato, nel frattempo, autore di sue canzoni registrate ed incise in musicassette come: “Na valigia china di suli” cantata da Melo Caruso; “La cattiveria”, “Dormi Nadia”. Anche le canzoni “Come una favola.”, “Una donna eccezionale”, “Sei tu Maria” ,”Gli occhi tuoi”, furono incise dal figlio Totuccio. Bisogna, infine dire, che la canzone che ha avuto e che ancora ha grande successo è “Comu l’unna” conosciuta in tutto il mondo perchè incisa da molti gruppi Folk (Più di trenta incisioni). La canzone è stata presentata dal gruppo “I Burgisi” di Sciacca a “Buona Domenica” condotta da Maurizio Costanzo ad inizio degli anni Ottanta. “Comu l’unna” e “Amuri e fantasia”, di recente, sono state cantate ed incise da Mara Eli su CD “Made i SICILY the sorgs” diffuso in tutto il mondo.

Pietro Saja

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