Avvenimenti

CROLLO DELL’EX PALAZZO COMUNALE DI CEFALÙ

(17 aprile 1964)

Il 17 aprile del 1964 l’ex palazzo comunale di proprietà dell’Ospedale “Giuseppe Giglio” di via Aldo Moro crolla creando panico a Cefalù. L’edificio in oggetto era stato da tempo ritenuto pericolante e la popolazione di allora aveva accolto con senso di sollievo l’inizio dei lavori di demolizione. Ma a distanza di soli ventiquattro ore. dopo che erano state sistemate le transenne di protezione, aweniva l’imprevedibile: le volte cedevano e nel loro rovinoso crollo veniva travolto uno degli operai, che solo per un miracolo rimaneva in vita in mezzo alle macerie. Il paese era in preda al panico.

Al primo crollo awenuto si ha il primo intervento dei vigili del fuoco della vicina Termini hnerese, i vigili dichiarano l’impossibilitá di porre rimedio al lento cadere di uno dei possenti muri laterali dell’immenso edificio che inclina pericolosamente presso l’adiacente vicolo, ove a distanza di almeno tre metri vi sono case, negozi, ecc.

Verso le ore 18,00 della stessa giornata avviene il secondo crollo aspettato ma non desiderato. Le case vicine vengono travolte, la gente si accalca alle transenne, incrédula. Anche se non vi sono vittime perché lo sgombero era stato predisposto sin dalle prime ore dolla mattinata, è incrédula perché non sa spiegarsi come è stato possibile che i sacrifici di tanta povera gente siamo andati in fumo all’improwiso. I cittadini dopo il fatto con grande umanita e comprensione pensano alla ricostruzione e al futuro.

Ex Palazzo Comunale, prima del crollo - foto dalla rivista "Corso Ruggiero" Marsala Editore

Cefalù ha vissuto in queste settimane delle ore di vero incubo! A seguito del rovi­noso crollo dell’ex Palazzo Comunale di proprietà dell’Ospedale “Giuseppe Giglio” di Cefalù. vi è stata una atmosfera di lutto in tutta la città.

L’edificio in oggetto era stato da tempo ritenuto pericolante e la popolazione aveva accolto con senso di sollievo l’inizio dei lavori di demolizione.

Ma a distanza di sole ventiquattro ore, dopo che erano state sistemate le transenne di protezione, avve­niva l’imprevedibile: le volte cedevano e nel loro rovinoso crollo veniva travolto uno dei giovani operai, che solo per un miracolo rimaneva in vita in mezzo a tante macerie. Il paese era in preda al panico.

 

Al primo crollo avvenuto, si ha il primo intervento dei Vigili del Fuoco della vicina Termini Imerese. I vigili dichiarano l’im­possibilità di porre rimedio al lento cadere di uno dei possenti muri laterali dell’im­menso edificio che inclina pericolosamente verso l’adiacente vicolo, ove a distanza di appena tre metri vi sono case, negozi, ecc.

Verso le ore 18 della stessa giornata del 17 aprile avviene il crollo aspettato ma non desiderato.

Le case vicine vengono travolte, la gen­te si accalca incredula alle transenne, anche se non vi sono vittime, perché lo sgombero era stato predisposto sin dalle prime ore della mattinata, è incredula per­ché non sa spiegarsi come sia possibile che i sacrifici di tanta povera gente siano an­dati in fumo all’improvviso.

Tempestivo si ha l’arrivo a Cefalù dell’Assessore ai LL. PP. On. Bino Napoli; giungono i Vigili del Fuoco di Palermo, ed i tecnici del Genio Civile.

Io crollo visto dall'alto - Foto Archivio Varzi, pubblicata da Salvatore Varzi sul gruppo Facebook il 23 ottobre 2011

Superato il primo momento, si ha netto panorama del disastro: le case vicino distrutte fino al pianterreno, minaccioso è lo scheletro di un muro prospiciente l’arteria principale della città e, data l’altezza, il muro minaccia altre case; quindi il pronostico di altre famiglie nella miseria.

L’Ing. Cimino comandante i Vigili del Fuoco, fidando in Dio e nel suo coraggio, per un impulso spontaneo del cuore, per una umana comprensione verso quelle centinaia di persone che inorridite temono il terzo crollo, entra nel pericolante edificio per rendersi conto della situazione. Le scale aeree sono apprestate, sulla scala a ridosso del muro che sembra stia crollando, v’è un vigile, il popolo segue muto la scena, teme per quell’oscuro generoso eroe.

Quando le corde sono pronte per far crollare il muro, tanta gente generosa, dai responsabili della amministrazione civica alla gente del popolo, tutti sono alle covile: il muro crolla e non vi sono altri danni. Un altro incubo scomparso.

Edifici puntellati dopo il crollo. Particolare tratto da una foto del 1965 pubblicata da Franco Ferrara il 10 ottobre 2017.

Mai la popolazione era stata così solidale! Si invocano da ogni parte, ora, soccorsi per i sinistrati.

Le locali sezioni del Movimento Democratico Repubblicano, del Partito Socialista, del Partito Liberale (le sezioni del MSI e del PSDI erano state sgomberate perché sottostanti il palazzo dell’ex Comune), sono messe a disposizione ed adibite a negozi per quelli che erano stati sinistrati.

Le autorità regionali e Provinciali vengono tempestate di richieste, tra i cittadini vi sono squadre di volontari per lo sgombero delle macerie, oggi si lavora: bisogna ricostruire, ridare la casa ed il lavoro a chi l’ha perduto. E mentre ciò avviene, si pensa al futuro.

Domenico Portera dal Corriere delle Madonie del 5 maggio 1964

Foto e parte del testo iniziale sono tratti dalla rivista “Corsso Ruggiero” Marsala Editore

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Nel 1979 un Piano Dettagliato del Centro Storico di Cefalù ha rappresentato un importante passo per la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città. Grazie all’opera di Culotta e Leone, sono state stabilite linee guida chiare per il recupero e la riqualificazione degli edifici di interesse pubblico, garantendo così la salvaguardia delle testimonianze storiche e architettoniche di Cefalù.

Uno di questi è proprio l’edificio di Corso Ruggiero crollato nel 1964 che, originariamente era stato utilizzato come ospedale, poi come palazzo comunale e oggi “Corte delle stelle”; ma di questa ne parleremo in un prossimo articolo.

Domenico Brocato – Foto Storiche Cefalù

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