La Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa, un periodo cruciale nel calendario liturgico cristiano, che culmina nella celebrazione della Pasqua. Questo giorno commemorativo ricorda l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto da una folla festante che agitava rami di palma e giunco, acclamandolo come Re. Un gesto che non solo simboleggia la regalità di Cristo, ma anticipa anche la sua Passione e Morte, che saranno al centro delle riflessioni nei giorni a seguire.
Nella Città di Cefalù è vissuta come un momento di toccante e profonda religiosità.
In tempi passati i preparativi iniziavano molti giorni prima – così scrive Italo Piazza nel suo “Zibaldone” – i cefaludesi si preparavano ad andare alla messa nella Cattedrale.
Era tradizione che, in ogni famiglia, grandi e piccini portassero rametti di ulivo, palme intrecciate e adornate con dei nastri multicolori; per essere benedetti dal vescovo di Cefalù, dopo la solenne funzione religiosa.
I ramoscelli di ulivo venivano conservati in casa a protezione della famiglia, oppure in campagna per implorare l’opera protettrice di Dio anche nei raccolti.
Lo stesso rituale era seguito dai pescatori, che custodivano gelosamente i loro ramoscelli nelle loro barche, invocando la protezione di Gesù Salvatore.
Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti e persone amiche. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
In molte zone d’Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate, tradizione molto forte in Sicilia e che si è estesa poi in tutta Italia.
Foto Storiche Cefalù
Fonte: “Zibaldone” di Italo Piazza – Marsala Editore.