Cefaludesi Illustri

Steno Vazzana

(Cefalù 1923 - Roma 2001)

Nato a Cefalù il 21 novembre 1923, Steno Vazzana vi ha trascorso la sua giovinezza fino al 1959, periodo durante il quale ha studiato e poi insegnato presso il liceo locale. Trasferitosi a Roma, ha proseguito la sua carriera di insegnante, ma non ha mai perso il legame con la sua città natale. La residenza in una grande capitale come Roma gli ha senza dubbio fornito una nuova prospettiva, permettendogli di apprezzare e valutare in modo più equilibrato i valori della sua Cefalù.

Cefalù fuori le mura

La sua attività culturale si è concentrata principalmente sulla critica letteraria, contribuendo alla rivista “AUSONIA” con saggi su autori come D’Annunzio e Manzoni. Vazzana ha dedicato particolare attenzione alla critica dantesca, partecipando al comitato editoriale della rivista “L’ALIGHIERI” e contribuendo all’“ENCICLOPEDIA DANTESCA”. La sua produzione poetica è stata altrettanto intensa.

Tra le sue opere principali si ricordano:

  • Il teatro di Eschilo, Cefalù, 1946
  • Il contrappasso nella Divina Commedia, Roma, 1959
  • Traduzioni da ignoto, Padova, 1961
  • Piccolo bagaglio, Roma, 1966
  • La struttura psicologica dell’opera pascoviana, Roma, 1974

Inoltre, le Lecturae Dantis per la “Casa di Dante” sono state pubblicate dalle edizioni S.E.I., Le Monnier e Bonacci.

Steno Vazzana, che ha insegnato nei licei di Cefalù fino al 1959, è l’autore di uno dei testi più affascinanti e significativi sulla sua città natale. “Cefalù fuori le mura” (Edizioni DELL’ARNIA, Roma, 1981) non è semplicemente una guida turistica né una mera illustrazione storica o geografica della città.

Si presenta come una raccolta di osservazioni scaturite da un profondo affetto per Cefalù, che parla di una bellezza universale, comprensibile a chiunque desideri immergersi in essa, sia dentro che fuori le sue mura. Vazzana descrive una Cefalù che appartiene a tutti, non solo ai suoi abitanti, ottenendo così una cittadinanza culturale universale.

Se l’amore per il “natio loco” è il punto di partenza, l’autore ci offre, attraverso questi capitoli, riflessioni che rivelano Cefalù come un patrimonio culturale da preservare. Questo libro è dunque un invito a riconoscere e fare proprio un bene prezioso, da non dimenticare né trascurare.

Tratto e riscritto da: Cefalù fuori le mura

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